martedì, settembre 09, 2008

Settembre, tempo di ritorno.

Strano come a volte la vita sembra adagiarsi su molli prati primaverili mentre sai benissimo che l’autunno incalza e dovresti ricordarti che è tempo di raccogliere le bacche che generosamente gli arbusti lasciano alle tue mani.
Invece si indugia, e si attende pigramente, mentre il sole lascia il posto alle nuvole ed alla luna. Ed una parte di te grida pulsante che non puoi lasciare che si consumino in modo così irrazionale le energie accumulate con spese e sacrificio.
E provi a svegliarti. Ma nello stesso tempo il sogno ti rimane attaccato addosso e continui a vivere la giornata come camminando a qualche cm dal suolo.
Piovono monsoni dal deserto, terremoti scuotono le fondamenta del tuo essere, campanelli richiamano l’attenzione degli occhi verso schermi immobili. Segnali sull’agenda scandiscono i giorni, schemi definiti inventano balletti acrobatici per essere realizzati, notizie dette con parole incerte fanno da treppiede al futuro.
Ed intanto sogni. E nei sogni sei così viva e vivace che la realtà quotidiana sbiadisce al confronto.
A volte il ritorno è una ripetizione. A volte è un inizio. A volte è solo la sensazione di dubbio… perché dovresti ritornare, mentre le gambe camminano in una direzione ostinatamente contraria…
“… perché un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro… quando si parte…. (Baricco)”

3 commenti:

rompina ha detto...

poi torno e commento in modo serio questo tuo bellissimo post...

ma ora PRIMAAAAAAAAAAAAAAA!!! ;oD

PS: e' che c'ho i capi nell'altra stanza...oggi giornata di riunione suprema pomeridiana/serale...sigh...!

quel che sapeva frà ha detto...

"E nei sogni sei così viva e vivace che la realtà quotidiana sbiadisce al confronto".

Questo post è semplicemente bellissimo.
Davvero.

Brandy ha detto...

A Ginevra non hanno ancora deciso se le nostre esistenze saranno precipitate in un buco nero artificiale.... Beh, momento migliore non potevano trovarlo per questo esperimento....