venerdì, agosto 11, 2006

Riflessioni dal comodino

Mi sto riprendendo lentamente da un attacco di mal di testa durato tre giorni. La pressione sta tornando a valori normali e la luce non mi da' più tanto noia.
Come sempre, anche se con la testa che continua sentire quello strano ronzio, non posso fare a meno di leggere il libriccino che tengo sul comodino accanto al letto: MANUALE DEL GUERRIERO DELLA LUCE di Paulo Coelho. Le annotazioni riportate infondono sempre quella serenità che a volte manca, riportano quella luce che spesso avevo spento, fanno risuonare quelle melodie che mi confortano.
Cercando tra gli appunti quelli che fanno vibrare le mie corde, riscrivo qui, come punto di ripartenza, alcuni brani.

Un guerriero della luce fa sempre qualcosa fuori dal comune.
Può ballare per la strada mentre si reca al lavoro, guardare negli occhi uno sconosciuto e parlare d'amore al primo incontro, difendere un'idea che può sembrare ridicola. I guerrieri della luce si permettono simili cose.
Egli non ha paura di piangere per antiche pene o di gioire per nuove scoperte. Quando sente che è giunto il momento, lascia tutto e parte per l'avventura tanto sognata. Quando capisce di essere al limite della resistenza, abbandona il combattimento, senza colpevolizzarsi per aver fatto un paio di follie inaspettate.
Un guerrieri della luce non passa i giorni tentando di rappresentare il ruolo che gli altri hanno scelto per lui.

Allora io ripeto: i guerrieri della luce si riconoscono dallo sguardo. Si trovano nel mondo, fanno parte del mondo, ed al mondo sono stati inviati senza bisaccia e senza sandali. Molte volte sono dei codardi. Non sempre agiscono nella maniera giusta.
I guerrieri della luce soffrono per stupidaggini, si preoccupano di cose meschine, si reputano incapaci di crescere.Talvolta si credono indegni di qualsiasi benedizione o miracolo.
I guerrieri della luce sovente si domandano che cosa stiano facendo qui. Molte volte pensano che la loro vita non abbia nessun significato.
Perciò sono guerrieri della luce. Perchè sbagliano. Perchè continuano a ricercare un significato. E finiranno per trovarlo.