giovedì, ottobre 15, 2009

BLOG ACTION DAY 2009

Quest'anno non scrivo nulla.

No, perché sono veramente depressa... ne parlo con la gente, ma mi sento dire che ci sono ben altri problemi oltre quello del clima o della scarsità di acqua, o del riciclo dei rifiuti o di un sacco di cose che per me sono basilari e fondamentali quanto un lavoro che mi dia soddisfazione oltre ad un stipendio con cui pagare il mutuo a fine mese.

Quindi vi metto solo i loghi e qualche link giusto... giusto per ricordarvi che ora un mondo ce l'avete.. e penso che vogliate che lo abbiano pure i vostri figli ed i figli dei vostri figli...

Ma se vi venisse una qualche certa voglia, magari, potreste anche dare un occhio a questi posti prima che non ci siano più... e ricordarvi che abbiamo anche qualche buon motivo per alzare la voce... invece di farci sommergere....

sabato, settembre 26, 2009

LOVE ACTUALLY

... vorrei postare tutto il film, per intero, perchè ogni scena è vivere, intensamente, decisamente, teneramente... assolutamente....
... poto solo la canzone finale, che, secondo il mio immodestissimo parere, a parte la voce stravolgente della cantante, a parte il ritmo coinvolgente, a parte il soul che ti avvolge tra il R&B e le tonalità quasi gospel.. dice tutto.. tutto...



di seguito il testo...
"The Trouble With Love Is"

Oooh oooh, ooooh yeah, mmmm...

Love can be a many splendored thing
Can't deny the joy it brings
A dozen roses, diamond rings
Dreams for sale and fairy tales
It'll make you hear a symphony
And you just want the world to see
But like a drug that makes you blind,
It'll fool ya every time

The trouble with love is
It can tear you up inside
Make your heart believe a lie
It's stronger than your pride
The trouble with love is
It doesn't care how fast you fall
And you can't refuse the call
See, you got no say at all

Now I was once a fool, it's true
I played the game by all the rules
But now my world's a deeper blue
I'm sadder, but I'm wiser too
I swore I'd never love again
I swore my heart would never mend
Said love wasn't worth the pain
But then I hear it call my name

(The trouble with) The trouble with love is
It can tear you up inside
Make your heart believe a lie
It's stronger than your pride
The trouble with love is
It doesn't care how fast you fall
And you can't refuse the call
See, you got no say at all

Every time I turn around
I think I've got it all figured out
My heart keeps callin' and I keep on fallin'
Over and over again
This sad story always ends the same
Me standin' in the pourin' rain
It seems no matter what I do
It tears my heart in two

(The trouble with love is) The trouble with love, yeah
(It can tear you up inside) It can tear you up inside
(Make your heart believe a lie) Make your heart believe a lie
It's stronger than your pride

(The trouble with love is)
It's in your heart
It's in your soul (doesn't care how fast you fall)
You won't get no control
(and you can't refuse the call)
See, you got no say at all

(The trouble with love is) Oh, yeah
(It can tear you up inside)
(Make your heart believe a lie)

lunedì, settembre 07, 2009

Io sono prontissima....

(da qui)
(si, lo so, è di Luglio, ma vorrei capire se ORA qualcosa si muove.....)

La crisi anche in Toscana apre (aprirebbe) le porte alla green economy
di Renato Cecchi

FIRENZE. Sindacati, organizzazioni d’impresa, centri studi della Toscana segnalano la riduzione dell’apparato produttivo della regione, la caduta della capacità produttiva, la caduta dell’occupazione a fronte della crisi globale e del restringimento del credito; che una regione fortemente orientata all’esportazione come la Toscana rischia molto in settori tradizionali (tessile abbigliamento calzature) ma anche nei poli industriali rimasti: siderurgia, scooteristica, ferroviaria, impiantistica. Ma anche il settore turistico va male ed è un settore esportatore: quando turisti stranieri vengono da noi con la loro valuta è come se esportassimo musei, pinacoteche, paesaggi, ristoranti, alberghi, ecc. Gli operatori sono molto preoccupati: i dati parlano chiaro. Ma forse avevano contato un po’ troppo su Berlusconi.

Le maggiori organizzazioni ambientaliste, le altre battagliano contro l’eolico, dicono che una risposta alla disoccupazione e al lavoro precario può venire dalla riconversione di attività industriali in crisi da domanda o da costi, e da nuovi investimenti per la riqualificazione ecologica dei prodotti (riciclabili e a più lungo uso), al risparmio energetico (riconversione di edifici a partire da quelli pubblici sia per il caldo che per il freddo), nuove fonti di energia (solare –termico, fotovoltaico, termodinamico-, eolico, risparmio e uso razionale, fonti di calore industriale, ecc.), la riconversione del trasporto privato verso quello pubblico a più bassi consumi ed emissioni di carbonio, l’innovazione tecnologica nel campo dei sistemi automatici di controllo e distribuzione dell’energia e dei consumi energetici in tutti i campi: industriali, servizi, domestici, sanitari, scolastici, trasportistici, riciclo, riuso, ecc.

Su tutti questi argomenti si ode un gran silenzio dal versante politico, a parte la generica solidarietà per chi perde il posto di lavoro, un po’ meno verso i precari lasciati senza nulla dalla sera alla mattina, anche perché i partiti, dopo decenni di liberalizzazione forzata del mercato del lavoro non sanno cosa dire e ci sarebbe da sperare che fossero anche un po’ in imbarazzo. E a parte qualche convegno sui lavori verdi e sulla riforma del welfare (tutte cose necessarie per carità) non si sente altro.

Per le cose da fare, ossia gli investimenti in ricerca scientifica e tecnologica, impianti industriali, sostegno alla domanda di nuovi prodotti per beni di investimenti (macchinari, infrastrutture, formazione, ecc.) per prodotti di largo uso, ma a basso rilascio di carbonio, nuova occupazione, sono ingenti. E gli industriali, gli operatori turistici o dei servizi non lo faranno mai se non coinvolti un grande programma di investimenti pubblici anche regionali (le risorse necessarie sono l’agire in deficit temporaneo e l’applicazione rigorosa del fisco); il mercato non è in grado di far fronte a conversioni di questa portata; crea le crisi (ed è anche un pessimo allocatore di materie prime, merci, denaro e capitale, del reddito non parliamo neanche visti i risultati) ma non sa risolverle.

Dopo aver predicato per decenni che bastava affidarsi al mercato e liberalizzare tutto: finanza, acqua, trasporti, sanità, beni comuni come territorio e ambiente, così ci sarebbe stata più ricchezza per tutti, cosa ci dicono oggi i nostri industriali e i nostri politici?


Allora, ci si move?????