venerdì, luglio 11, 2008

Colpi bassi

Ne sto inanellando una buona serie.

Non ho più testa per pensare e lavorare (non è che qui ci sia molto da fare, anche oggi passerò almeno mezza giornata a girarmi i pollici…). La faccenda CASA sta assorbendo la maggior parte dei miei pensieri. Ma non c’è solo quella.

Ci sono tante cose che potrei farne un elenco lunghissimo e non risolverei niente lo stesso: sarebbe solo un elenco e non la soluzione.

C’è che sono sempre qui. Che non mi sono mossa di un metro dalla posizione che avevo tempo fa. Solo speranze ed illusioni, per le quali si lavora come pazzi affinché si concretizzino, ma niente da fare. C’è che chi non ha non avrà… c’è che il pessimismo cosmico da puro capricorno si sta facendo largo di nuovo.

E poi, inaspettata, arriva una musica che mi uccide e mi fa rinascere di nuovo. No, niente gospel, a volte lo ricorda negli accordi e nelle armonie, ma non testimonia niente di grandioso ed invincibile.
Testimonia di un tempo in cui credevo che sarebbe cambiata e di come una volta ancora, quasi sul traguardo, mi sono ritrovata con l’ennesimo ostacolo sulla strada… un ostacolo che, forse per la stanchezza accumulata, forse per la sua comparsa improvvisa, forse per le sue vie di azione, mi ha fatto arrendere definitivamente. Non sto rimpiangendo il fatto che mi sono arresa. Sto solo valutando il fatto che la maggior parte delle volte è così: fatico un sacco per arrivare alla vetta e poi mi ritrovo davanti al rifugio e sono arrivata tardi per l’ultimo bicchiere d’acqua… però posso sempre godermi il paesaggio!!!

Perchè ho anche la testardaggine del Capricorno.. ed ho imparato che se questa è la mia via di vita, questo è un metodo infallibile per scalare la mia montagna…

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei sicura di non soffrire di quella sindrome, tutt'altro che rara, che si chiama "paura del successo"?

Si lotta per arrivare alla meta, si fanno le cose con tenacia e per bene e poi, quando si è arrivati a un passo dalla meta, ci si ferma sfiniti.

*** non saresti la sola ***

Eliduin ha detto...

Se c'è una cura, passala!!! Più che altro è che poi ci si sente così SPOSSATI che è un miracolo se ci si gusta il resto!
Ed il fatto di non essere da sola non mi conforta mica, sai.. a meno che non facciamo delle belle sessioni di studio e soluzione!!! :D

CoRobi ha detto...

Il nostro compito non è quello di vincere la maratona, è di provare ad arrivare alla fine. Il successo sta nella convinzione di aver dato tutto il possibile per fare del nostro meglio, il resto fa solo esperienza che prima o poi magari servirà. Prendi la questione casa, chi ti dice che un domani grazie a questa esperienza non potrai diventare un'eccellente consulente immobiliare ? :-D In fondo in qualche modo bisogna tentare di mandarla giù meno amara...

Brandy ha detto...

mahhhhh(prolungato)... sta storia che bisogna arrivare in cima alla montagna... un son miha d'accordo! E ci son un monte (lapsus freudiano) di 'ose 'nteressantE anche PRIMA d'arrivare 'n vetta, e le ci sono sia che poi ttu c'arrivi davvero, sia che tu non c'arrivi. E di solito lle son cose di morto belle, e perdissele perche' un tu' ti po' ferma'pe'strada lla sarebbe una bella 'ngiustizzzia.
D'aNtra parte, quande ttu se','n vetta, sudata mezza, stracca finiha, icche' ttu' po' fare.... fermatti un menutino, du' foto riòrdo, un morso alla stiacciata, un sorso alla boccia... e poi, quel che t'aspetta l'e' solo la fatiha, i ginocchi che ti dorgano e le scarpe che ti stringano. Dammi retta, nini, meglio pigliarsela comoda. Oltretutto capita che si arrivi in cima e poi ci sia un nebbione che nemmeno, e un si riesce a vede' un tubo....

Unknown ha detto...

...eli...ma tu non vai su al rifugio per il bicchiere d'acqua...vai per il paesaggio che ti vuoi gustare...il bicchiere d'acqua lo trovi anche a valle...

MoF

Eliduin ha detto...

Grazie a tutti. In effetti mi sento molto meglio, anche se ancora non è finita e non finirà facilmente.
Oramai lo dovreste sapere, non è che io mi arrenda volentieri, però questa storia delle mega-complicazioni mi spaventa un po'... mai n'andasse una BONA E SENZA VENTO!!!
E, rispetto la discorso della montagna: si, è vero, io vado su con la meta del rifugio, dove mi potrò riposare, dove fanno delle ottime focaccine, dove si beve un'acqua che sembra venire giù diretta dal paradiso...
E durante la salita mi guardo intorno, imparo dagli errori fatti, accumulo ricordi, saluto gli altri viaggiatori...
Ma la mia meta è il rifugio. E sapere di aver fatto tardi mi sta bene solo se ho cambiato idea io, non se nel frattempo l'ennesimo nuvolone mi ha fatto rallentare la marcia!

PS: Brandy, ma che strano, non lo hai notato anche te? Io, Geologa, scarpinatrice di montagna, che uso sempre questa metafora... sono la solista (per ora) sul "Climbing up the mountain, children"! E' destino... :D

Brandy ha detto...

Eh, cara la mi' Eli, ll'è una metàfora un po' 'nfrazionaha. In effetti tutti sentono il fascino, la fatica e il pericolo della salita in montagna. Per fortuna ci sono varie montagne, più alte,più basse, più arcigne, più dolci... ce ne sono per tutti i gusti.... ma...."quella" montagna nessuno se la sceglie. E' la tua, e ti deve bastare per diversi anni. Direi per tutta la vita. Ci arrabattiamo sulle pendici di questo monte, e speriamo di compicciare qualcosa.
Comunque, è ovvio, bella la mi' geologa, la questione ti s'attaglia. Ricordando che nel salire non bisogna MAI guardare la vetta, ma dove si mettono i piedi, ti auguro che i tuoi occhi geologici ti facciano trovare ad ogni passo pietre stupende per la tua collezione. Se non fai collezione, invece, le pietre tu le puoi tirare in testa a certa gente che sai tu....