venerdì, aprile 04, 2008

La differenza tra mangiare a stare a vedere...

È da un po' che volevo mettere su questo post. Da domenica sera, per essere precisi. Ma la vita mi obbliga a stare dietro ad altre priorità assolute, ed il blog viene ben oltre la metà della lista.
Dicevo: domenica sera grande concertone finale del seminario Prato Gospel Experience (
di cui un assaggio) con Mr.Brown. Non starò a dilungarmi sulla qualità dell'insegnamento o sulla quantità di canzoni imparate in 1 giorno e mezzo. I seminari sono ognuno diverso dall'altro e non si possono descrivere: bisogna viverli (e non solo parteciparvi!!!). Ho passato 2 giorni interi a cantare, battere le mani e ballare (si, ballare, perché lo strumento di chi canta gospel è il corpo… e questo è già indicativo di per se', direi).

E poi, ovvio, si torna alla normalità… e qui scatta il confronto. È umano è naturale, non ne puoi fare a meno. Chi mi dice "Finalmente ho capito cosa significa cantare gospel!" chi mi ricorda le emozioni e le risate, chi mi dice che è invidioso perché non ha potuto fare questa esperienza… chi mi dice che è normale sentirsi così spossati e sconvolti.
Ma quello che ricordo, e ricorderò sempre, è la gioia che ho provato… mi sono sentita anche fuori posto, in certi momenti, con i miei problemi ad imparare i brani mentre la metà di noi li sapeva già, con la mia voce che andava e veniva. Ma la gioia è stata immane. Anche quando le lacrime sono sgorgate da sole alla fine dell'Amazing grace (mai successo prima, giuro). Anzi, soprattutto in quel momento, con il cuore colmo di un senso di liberazione insostenibile.

Ed è questa la differenza. È questo che non sento più, è questo che mi manca. I JVGC non trasmettono gioia. Energia, si, ma non gioia. Non c'è vita, non c'è speranza, non c'è un messaggio VERO. C'è solo gente che canta…O forse, adesso, sono solo io che non ci riesco.. a cantare con gioia, intendo.
E senza gioia non si fa gospel… e nemmeno lo spiritual viene bene senza speranza… al massimo si può fare un po' di blues… ed è una bella differenza!!!

Sometimes I feel Like a motherless child A Long Way From Home
Sometimes I wish I could fly Like a bird up in the sky Little closer to home
Sometimes I feel Like freedom is near But we're so far away
Sometimes I feel Like it's close at hand But we're so far from home...

2 commenti:

CoRobi ha detto...

I sentieri della vita ci portano talvolta su strade che non siamo abituati a percorrere. Non vuol dire che dobbiamo aver paura di cambiare sentiero, il nostro modo di esprimerci su un sentiero nuovo sarà comunque condizionato dalle nostre esperienze sui sentieri precedenti, e magari, proprio per via di questi condizionamenti, potrebbe essere un sentiero che nessuno ha mai percorso prima, oppure potrebbe essere una semplice scorciatoia, che a sorpresa ci farà ritrovare sullo stesso sentiero, ma più avanti, più forti e più determinati di prima. Continua a camminare. ;-)

Unknown ha detto...

:-D

abbiamo postato argomenti di coro quasi contemporaneamente...il revereNDO Brown!! Fantastico!

A parte che qualsiasi americano che viene in Italia a cantare Gospel "ci fa a strisce", la ragione per cui loro emozionano è che loro credono in quello che cantano...e ti trasportano....

Non crucciarti...già il fatto che ci sia energia è una bella cosa...condivido le tue problematiche...io sono in piena rivoluzione ora...passa da me...

;-)

un abbraccio!!

MoF