lunedì, giugno 26, 2006

La felicità di J. L Borges

AS, 4 ore fa, c.a.

A volte mi ritrovo a perdermi e a domandare e a domandare ancora più forte; cerco e scopro, scopro e cerco e capire non è poi così importante

Sentire è importante, importante e bello come quando si ci trova trasportati da una sinfonia che allenta la mente fino a fargli scoprire i più profondi godimenti

Questa è per te

Chi abbraccia una donna è Adamo. La donna è Eva.

Tutto accade per la prima volta.
Ho visto una cosa bianca in cielo.
Mi dicono che è la luna, ma
Che posso fare con una parola e con una mitologia?

Gli alberi mi fanno un poco paura. Sono così belli.

I tranquilli animali si avvicinano perché io gli dica il loro nome.
I libri della biblioteca sono senza lettere. Se li apro appaiono.
Sfogliando l'Atlante progetto la forma di Sumatra.

Chi accende un fiammifero al buio sta inventando il fuoco.
Nello specchio c'è un altro che spia.
Chi guarda il mare vede l'Inghilterra.
Chi pronuncia un verso di Liliencron partecipa alla battaglia.

Ho sognato Cartagine e le legioni che desolarono Cartagine.
Ho sognato la spada e la bilancia.
Sia lodato l'amore che non ha né possessore né posseduta, ma entrambi si donano.
Sia lodato l'incubo che ci rivela che possiamo creare l'Inferno.

Chi si bagna in un fiume si bagna nel Gange.
Chi guarda una clessidra vede la dissoluzione di un impero.
Chi maneggia un pugnale prevede la morte di Cesare.
Chi dorme è tutti gli uomini.

Ho visto nel deserto la giovane Sfinge appena scolpita.
Non c'è nulla di antico sotto il sole.
Tutto accade per la prima volta, ma in un modo eterno.
Chi legge le mie parole sta inventandole.


L'ho letta, l'ho riletta, l'ho sentita, ho sentito vibrare corde diverse e non capisco tuttora quali.

Mi piace l'idea del tutto che accade per la prima volta... ogni volta che rido è la prima volta, ogni volta che mi arrabbio è la prima volta, ogni volta che canto è la prima volta.

Un po' come se ci fosse sempre la possibilità di sbagliare, di rinascere, di crescere, di comprendere.
Una speranza, forse folle, ma viva. Una certezza, forse infondata, ma utile.

Un nodo mi ha impedito di finire di leggere a voce alta le ultime righe.
"Sia lodato l'amore che non ha né possessore né posseduta, ma entrambi si donano."
La mia infinita ricerca dell'assoluto e perfetto e mutuo scambio...

E mi tornano a mente le Carte e le parole della Maga: volgi lo sguardo a quel tu sai che è amore e troverai quel sole che ogni giorno cerchi.

L'infinitesimo è la parte del tutto, e tutto si ritrova nell'infinito... non esiste un vero oggi, un vero domani, tutto continua a scorrere verso un destino sconosciuto, mutevole e misterioso. Ma ogni volta è la prima volta. Ogni mia precedente esperienza si ripropone all'occasione simile, ma questa è solo simile alla precedente, ogni momento è diverso, ogni raggio di sole ha particelle che un attimo prima non c'erano...

Anche le tue parole, quelle che precedono la poesia, parlano di questo. Parlano di come si può vivere senza dover per forza sentirsi in dovere di capire. Anima testarda, la mia, che cerca una ragione a tutti i costi, un motivo per cui le cose accadono, una causa da cui deriva l'effetto.

L'effetto che sollevano le tue parole, come vento che sussurra sorrisi, non te lo posso spiegare. E tu non vorresti conoscere spiegazioni. Vorresti conoscere le mie sensazioni...

Al momento il cuore si sente un bambino che gioca alla "settimana" in un cortile assolato: dimentico di voci e di promesse fatte, lancia il suo sasso e lo raggiunge a piedi uniti, lontani, sinistro, destro...


Grazie della poesia, un giorno ti farò leggere quella che mi descrive. Un giorno.

Adesso mi godo questa semplice e leggera folata di vento e bevo a piccoli sorsi, parola dopo parola, questa...


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