Tuoni e fulmini!!!
Che giornate, queste.... aria di bufera e tempeste in arrivo...
Ed in effetti è proprio così: in ufficio non l'hanno presa benissimo, io combatto con qualche senso di colpa residuo rifugiandomi nelle certezze della mia decisione (e nel fatto che mi stavano facendo lavorare senza avere nessuna intenzione di pagare la mia prestazione...).
E poi in questi giorni sono arrivati anche i temporali, tanto attesi e di cui tanto si ha paura.. per le coltivazioni, per il PIL, per il prezzo che poi avranno i prodotti sul mercato... per i danni alle cose ed alle persone, al paesaggio.... chissà perchè lo scatenarsi della natura causa sempre così tanto terrore...
Io, invece, adoro gli acquazzoni estivi, più che altro per i colori e per i suoni... il silenzio improvviso di qualunque animale nei 3-5 minuti precedenti, i rombi dei tuoni che si avvicinano, lo scroscio dell'acqua che cambia suono col cambiare del vento, il colpo agghiacciante dello schianto del lampo... e poi vedere il cielo che si fa via via più scuro, ogni volta di colore diverso, grigio-piombo ma anche verdastro.. e le luci dei lampi che illuminano zone che improvvisamente sembrano essere inquadrate da una macchina da presa naturale... e l'acqua che cade, no che dico, vola, ondeggia, oscilla, si alza e si abbassa come comanda il vento...
E' come un climax di sensazioni che si accumulano e poi esplodono con la tempesta... e poi la quiete successiva, con la ricomparsa del sole che filtra attraverso le nubi come in quei quadri che rappresentano Dio.. ed io che vado alla ricerca di arcobaleni da guardare...
E così tu leggi il mio blog... che bello, quando me lo hai detto mi sono sentita mancare la terra sotto i piedi, avrei voluto abbracciarti e mettermi a saltare dalla gioia. Ma, come mio solito, ho contenuto l'emozione, anche perchè l'ultima volta che ci siamo viste tu hai detto che non eri pronta a tornare amiche come un tempo ed io ti ho promesso che non ti avrei forzato. Sappi che in tutto questo tempo ho riletto le tue lettere, le tue poesie e mi sono chiesta che cosa stessi facendo... Anche se non siamo neppure lontanamente simili, tu così eterea ed io così attaccata alla terra, continuo a pensare che qualcosa ci sia che ci unisce... a volte ci fa arrabbiare ed altre ridere, dipende troppo dal nostro umore del momento. Ma non dimenticherò mai la mia signorina con gli occhiali che cerca di leggere mentre il vento la spinge altrove e neppure tutto l'orgoglio che ho provato quel giorno.
Vivi, tesorino...