post-trauma
Bello quando capisci che il tuo organismo ha deciso di prendersi le ferie, infischiandosene di tutti i tuoi progetti.
In effetti avevo bisogno di una vacanza, di una pausa di riflessione… non ho avuto nemmeno il tempo per pensare. Sono reduce da 2 settimane di casini globali, in cui la salute ha voluto a tutti i costi dire la sua. Come se non bastassero le scadenze, le preoccupazioni, i nervi…
Dovevo andare 2 mesi in Serbia, a lavorare con una ONG (organizzazione non governativa). Vari incasinamenti, forse anche la mia preoccupazione per quello che resta qui (leggi “babbo”), insomma, ci va un mio amico. Be’, sempre meglio che a gente che mi sta antipatica, così resta tra noi.
Poi ho pure deciso che a Roma non ci vado più. La collaborazione mi stava diventando un po’ troppo a senso unico e troppo stretta da gestire.
Il lavoro a Firenze c’è e non c’è… Nuovamente devo inventarmi altre soluzioni per tirare avanti il carretto. Inoltre c’è quel progettino di un appartamentino, piccolo, minuscolo, minimo, dove vivere la MIA vita… ma senza lilleri un si lallera… quindi sono di nuovo sulla piazza perché con le collaborazioni non si campa. Si sopravvive, non vi vive.
A tutto questo il mio corpicino ha deciso di dire la sua. Così, da una semplice frescata, presa in una bellissima giornata di sole e vento a giro per Firenze, mi sono ritrovata con una bronchite, con febbre e tosse per 5 giorni. E, quando credevo di aver finalmente finito di patire…. Colica addominale, Buscopan in vena, ricovero in ospedale e ansia crescente.
Oggi, finalmente, sto un po’ meglio. E, uffa, mi tocca a fare 2 conti. Pensavo bastassero quelli fatti un po’ di tempo fa’, pensavo di aver preso una decisione chiara, almeno a me. Certo, in effetti, le variabili sono cambiate di nuovo, era ovvio che dovessi rifare i calcoli.
Però il guaio è che vedo avvicinarsi un punto di svolta, ma non quello che credevo io. E’ un punto dove dovrò decidere di mettere i sogni nel cassetto, raccattare il poco che ho fatto, fare una cernita delle cose realmente utili, buttare via tutto il resto e mettere il cuore in pace.
In effetti avevo bisogno di una vacanza, di una pausa di riflessione… non ho avuto nemmeno il tempo per pensare. Sono reduce da 2 settimane di casini globali, in cui la salute ha voluto a tutti i costi dire la sua. Come se non bastassero le scadenze, le preoccupazioni, i nervi…
Dovevo andare 2 mesi in Serbia, a lavorare con una ONG (organizzazione non governativa). Vari incasinamenti, forse anche la mia preoccupazione per quello che resta qui (leggi “babbo”), insomma, ci va un mio amico. Be’, sempre meglio che a gente che mi sta antipatica, così resta tra noi.
Poi ho pure deciso che a Roma non ci vado più. La collaborazione mi stava diventando un po’ troppo a senso unico e troppo stretta da gestire.
Il lavoro a Firenze c’è e non c’è… Nuovamente devo inventarmi altre soluzioni per tirare avanti il carretto. Inoltre c’è quel progettino di un appartamentino, piccolo, minuscolo, minimo, dove vivere la MIA vita… ma senza lilleri un si lallera… quindi sono di nuovo sulla piazza perché con le collaborazioni non si campa. Si sopravvive, non vi vive.
A tutto questo il mio corpicino ha deciso di dire la sua. Così, da una semplice frescata, presa in una bellissima giornata di sole e vento a giro per Firenze, mi sono ritrovata con una bronchite, con febbre e tosse per 5 giorni. E, quando credevo di aver finalmente finito di patire…. Colica addominale, Buscopan in vena, ricovero in ospedale e ansia crescente.
Oggi, finalmente, sto un po’ meglio. E, uffa, mi tocca a fare 2 conti. Pensavo bastassero quelli fatti un po’ di tempo fa’, pensavo di aver preso una decisione chiara, almeno a me. Certo, in effetti, le variabili sono cambiate di nuovo, era ovvio che dovessi rifare i calcoli.
Però il guaio è che vedo avvicinarsi un punto di svolta, ma non quello che credevo io. E’ un punto dove dovrò decidere di mettere i sogni nel cassetto, raccattare il poco che ho fatto, fare una cernita delle cose realmente utili, buttare via tutto il resto e mettere il cuore in pace.
Quel giorno dovrò strappare il mio cuore dal petto e cacciarlo come servo infedele.
Ed a quel punto poco servirà avere un’anima.
5 commenti:
...ed io che ero rimasto alla collezione di fotodiodi...gioia...il cuore lascialo lì che è meglio (senza cuore non vivi)...i sogni non metterli nel cassetto...casomai appoggiali sul comodino, così li vedi sempre prima di andare a nanna...
bacione
MoF
TESORO BELLO I SOGNI? IL CUORE? OH...CHE BELLO QUALCUNO CHE NE HA ANCORA... TI AUGURO CHE TI VADA TUTTO PER IL MEGLIO...
IO IL CUORE L'HO BRUCIATO E I SOGNI ME LI HANNO BELLAMENTE INFILATI IN QUEL POSTO...
I LILLERI...COME LI CHIAMI TU ORMAI SONO PIU' IMPORTANTI DI TUTTO...TRISTE VERO?
MA STAI TRANQUILLA AI SOGNATORI SERI DANNO UN PREMIO IN NUVOLE.... LE NUVOLE SI ADATTANO BENISSIMO A QUALSIASI SOGNO TU VOGLIA SOGNARE... TI MANDO UN BACIO
Non svenderli mai i tuoi sogni...se mai, se c'è qualcos'altro che ti risucchia tutte le energie vitali...prenditi un po' di tempo (il riposo del guerriero... no? Il guerriero combatte per proteggere i propri sogni dagli accanimenti della vita... giusto?)
Posso quasi specchiarmici in questo post!!
Ah dolcezza, sogna ancora! Non toglieti quello che ancora ci regala un sorriso!
Dai, che io, da vera autolesionista... ho già ricominciato!:D
Un bacio ed un abbraccio grandiosi!
Carenza di fiducia da post-malattia.... :D grazie tante a tutti!!!
MoF: i fotodiodi stanno benissimo, li coltivo con amore.
Q.I.: Grazie delle nuvole, mi hanno dato... aria nuova da respirare.
Pensierisfasati: beh, secondo me ogni tanto i guerrieri riposano... ma sono sempre vigili!
Gatta S: Autolesionismo??? macchè, è solo INCOSCIENZA!!! :D
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